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Gadd, Weckl, Colaiuta, conosciamo meglio i grandi maestri della batteria

Oggi in questo spazio si parlerà di batteristi, ovvero la ‘spina dorsale’ di qualsiasi gruppo o band che si rispetti; già, perché è in effetti il batterista l’elemento cardine di una band, colui che detta i tempi e che da ‘movimento’ alla musica, ed è molto importante che possegga almeno due o tre doti delle quali non si può assolutamente fare a meno, specie se si suona in una band a certi livelli. Un buon batterista deve innanzitutto essere preciso e dominare il tempo in tutte le sue espressioni, il che significa che deve anche essere pronto a suonare un tempo dispari, o a sapere come contare esattamente le pause presenti nel brano che esegue, e non solo.

Il batterista è anche colui che conferisce enfasi al tema, accentuandone o sfumandone le cadenze, e creando in questo modo una sorta di ‘alternanza di volumi e toni’ che tutti gli altri componenti della band seguiranno immediatamente; non è certo una passeggiata fare il batterista, ed è per questo che i veri grandi maestri della batteria sono sulla cresta dell’onda da più di 40 anni, perché oggi è difficile trovare un buon batterista che riesca ad eguagliarli, o quantomeno avvicinarsi al loro livello. Andiamo a conoscere meglio alcuni di loro, sarà una lettira molto interessante!

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Musica elettronica: uno stile che ha generato forte impatto culturale in tutto il mondo

Tutta la musica in generale è bella perché varia, e non esiste nulla di scontato quando si ascolta o si suona qualcosa, perciò il suo mondo è così affascinante. Gli stili ed i generi musicali che abbiamo imparato a conoscere nel tempo sono davvero tanti, per non parlare poi di ogni singola sfaccettatura che ognuno di essi può avere, ed è davvero molto difficile dichiararsi fan di un genere o dell’altro.

Potremmo forse dire che blues, pop, rock, jazz, funky, soul, fusion, heavy metal, e tanti altri stili musicali che combinano insieme elementi caratteristici presi un po’ dall’uno ed un po’ dall’altro genere, ci hanno fornito sicuramente una buona base di cultura musicale nell’arco del tempo; intorno al 1960 poi, tutto il mondo della musica è stato investito dalla grande diffusione dell’elettronica, che ha portato con se nuove idee musicali e modi diversi di concepire la musica.

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Il Theremin, lo strumento che si suona senza suonare

Bisogna riconoscere che se ne è parlato poco, ammettere che moltissime persone oggi ignorano completamente cosa sia, riconoscere che probabilmente anche noi facciamo parte di quest’ultima categoria, ma è un dato di fatto che esiste un particolarissimo strumento musicale che può essere suonato ‘senza suonare’: il theremin.

Il theremin è il più antico strumento musicale a non prevedere alcun tipo di contatto fisico con il musicista che lo suona; sulle prime può sembrare una cosa impossibile, ma in effetti è proprio così, e sono davvero pochissime le persone in tutto il mondo che lo conoscono o hanno avuto modo di ascoltare il suo suono almeno una volta nella vita. Stiamo parlando di uno ‘strumento quantico’, capace di emettere suoni con la sola energia delle mani che, ondeggiando a circa 20 cm di distanza dallo strumento, muovono un campo magnetico che converte l’energia in suono lavorando su oscillatori di frequenza.