30 Giugno 2021 louis

Oggi in questo spazio si parlerà di batteristi, ovvero la ‘spina dorsale’ di qualsiasi gruppo o band che si rispetti; già, perché è in effetti il batterista l’elemento cardine di una band, colui che detta i tempi e che da ‘movimento’ alla musica, ed è molto importante che possegga almeno due o tre doti delle quali non si può assolutamente fare a meno, specie se si suona in una band a certi livelli. Un buon batterista deve innanzitutto essere preciso e dominare il tempo in tutte le sue espressioni, il che significa che deve anche essere pronto a suonare un tempo dispari, o a sapere come contare esattamente le pause presenti nel brano che esegue, e non solo.

Il batterista è anche colui che conferisce enfasi al tema, accentuandone o sfumandone le cadenze, e creando in questo modo una sorta di ‘alternanza di volumi e toni’ che tutti gli altri componenti della band seguiranno immediatamente; non è certo una passeggiata fare il batterista, ed è per questo che i veri grandi maestri della batteria sono sulla cresta dell’onda da più di 40 anni, perché oggi è difficile trovare un buon batterista che riesca ad eguagliarli, o quantomeno avvicinarsi al loro livello. Andiamo a conoscere meglio alcuni di loro, sarà una lettira molto interessante!

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Steve Gadd, gusto e raffinatezza

Steve Gadd è considerato sicuramente un caposcuola dell’arte di suonare la batteria, basta pensare che iniziò a prendere lezioni a soli 7 anni, e che ad 11 anni era già su un palcoscenico ad accompagnare nientemeno che Dizzie Gillespie, tanto per farsi un’idea dell’enorme talento che aveva all’epoca, e che ancora oggi è capace di sfoggiare quando si esibisce. Le sue principali caratteristiche sono certamente la grande tecnica di cui è in possesso, il gusto con il quale sceglie sapientemente la ‘modalità’ con cui suonare, ed una estrema raffinatezza.

Steve Gadd nasce in un piccolo sobborgo di New York chiamato Rochester il 9 Aprile del 1945 e, come già accennato, a 7 anni già suona ad ottimi livelli; entra giovanissimo a far parte della Manhattan School of Music dove studia molte ore al giorno, ed inizia quasi subito a procurarsi anche le sue prime serate in alcuni locali notturni, suonando insieme a personaggi del calibro di Chick Corea e Chuck Mangione. Nel corso della sua lunghissima carriera Gadd ha suonato con i più famosi musicisti di sempre, tra cui ricordiamo Eric Clapton, Al di Meola, Michael Brecker, Chick Corea, Michel Petrucciani, Joe Cocker, Al Jarreau, e tantissimi altri ancora.

Dave Weckl e la ‘scomposizione’

Un altro ‘sacro totem’ della batteria è senza dubbio Dave Weckl, definito da molti il re della scomposizione ritmica, un batterista a dir poco ‘impressionante’ per la sua grandissima tecnica, la sua creatività, e la sua particolare propensione a frazionare il tempo, anticipando o ritardando tutti gli accenti a suo piacimento, ma ricadendo sempre nella metrica del brano con estrema precisione. Un batterista ‘mostruoso’, una vera time machine sotto ogni punto di vista, senza dubbio il batterista che tutti vorrebbero nella propria band.

Dave Weckl nasce a Sant Louis l’8 Gennaio 1960, ed è considerato uno dei più grandi innovatori della batteria, specie nel genere jazz-fusion; anche lui inizia molto presto a studiare musica, ed all’età di 8 anni già dimostra tutto il suo immenso talento, vincendo nettamente alcune competizioni di carattere scolastico e suonando con diverse ‘baby-band’ locali. All’età di 16 anni viene scelto da Madonna per suonare nel suo album Like a Virgin, e da quel momento in poi inizia ad essere richiestissimo da grandi musicisti del calibro di George Benson, Chick Corea, Michael Camilo, Jeff Berlin, Diana Ross; il fiore all’occhiello del suo brillante curriculum è certamente la sua continua collaborazione con la Chick Corea Elektric Band, con cui ha suonato per circa 35 anni, fino alla recente scomparsa di Corea.

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Vinnie Colaiuta e i ‘tempi dispari’

Potenza, precisione, grande velocità di esecuzione, hanno fatto diventare Vinnie Colaiuta il batterista più richiesto e pagato degli ultimi 20 anni; Sting, Chaka Khan, Herbie Hancock, Anastacia, Jeff Beck, Mike Stern, George Benson, Gino Vannelli rappresentano più o meno la decima parte degli artisti con i quali ha suonato Vinnie Colaiuta, e sono tantissimi anche gli artisti italiani ad averlo contrattato per qualche collaborazione (Celentano, Morandi, Vasco Rossi, Baglioni, Ramazzotti, Bocelli, Laura Pausini, Elio e le Storie Tese).

Nato a Brownsville in Pennsylvania, Vincent Peter Colaiuta nel corso della sua lunga carriera, che continua ancora oggi ad essere costellata di grandi successi, ha vinto la bellezza di 18 premi come Drummer of the year, che in pratica significa che è stato il migliore di tutti per 18 anni, anche se non consecutivamente; una delle sue peculiarità è senza dubbio l’estrema facilità con la quale suona i tempi dispari, riuscendo in pratica a ‘splittare’ tutti e quattro gli arti ed a seguire anche tre tempi diversi contemporaneamente, come si può ad esempio notare in uno dei tanti successi di Sting dal titolo Seven Days, un bellissimo brano in 5/4.